SANTA CROCE DI MAGLIANO

La festa del patrono Sant’Antonio si svolge il 13 giugno, preceduta il giorno precedente da una processione fuori dal centro storico verso una cappella dove i carri portano la statua del Santo.

I carri che sfilano sono trainati da buoi o vacche, sono tutti della forma cosiddetta ‘a botte’, coperti da lenzuola bianche e coperte all’uncinetto, finemente decorate da fiori di carta crespa e fiocchi, dall’icona del Santo e del bambinello. Sui carri si riscontrano decorazioni con rami di ulivo segno della coltura maggiormente caratterizzante l’area e della sua preponderante vocazione agricola. Queste decorazioni vegetali vengono considerate anche segno beneaugurale per i raccolti e l’anno che si apre con la renovatio rappresentata dalla festa.

A svolgere un ruolo cruciale nel cerimoniale c’è l’animale, in una forma che la comunità definisce propriamente di cooperazione (“gli animali ci aiutano a festeggiare il nostro Santo”). Questi animali sono rispettati e onorati come facenti parte integrante del cerimoniale sacro e le cure che vengono profuse per la loro preparazione, nei mesi precedenti sono il segno di una attenzione speciale verso il loro benessere e la costruzione di un rapporto di intesa e mutua comprensione con chi li gestirà. Questa attività che spesso inizia a partire da marzo e dura anche fino a 8 settimane.

La festa, come vuole la tradizione, si vive anche a tavola, anche se non ci sono veri e propri piatti tipici: il pranzo del 13 giugno è consumato nelle case o nei fondi su strada delle famiglie proprietarie dei carri. È un pranzo abbondante e ricco, molto vario e con abbondanti libagioni.

Il panorama sonoro della festa è arricchito dal canto della Carregna: un canto accompagnato dal suono della fisarmonica spessa, di carattere monodico e modulare che inneggia al Santo patrono. Forte è la presenza sonora sia delle campane così come del muggire degli animali e dello scalpiccio degli zoccoli dei bovini. La processione si conclude in una grande piazza dove si svolge un’asta dei beni in genere agricoli e pastorali raccolti nelle settimane precedenti durante le attività di questua che precedono e preparano i cerimoniali in onore di Sant’Antonio.

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S. CROCE DI MAGLIANO

La festa del patrono Sant’Antonio si svolge il 13 giugno, preceduta il giorno precedente da una processione fuori dal centro storico verso una cappella dove i carri portano la statua del Santo.

I carri che sfilano sono trainati da buoi o vacche, sono tutti della forma cosiddetta ‘a botte’, coperti da lenzuola bianche e coperte all’uncinetto, finemente decorate da fiori di carta crespa e fiocchi, dall’icona del Santo e del bambinello. Sui carri si riscontrano decorazioni con rami di ulivo segno della coltura maggiormente caratterizzante l’area e della sua preponderante vocazione agricola. Queste decorazioni vegetali vengono considerate anche segno beneaugurale per i raccolti e l’anno che si apre con la renovatio rappresentata dalla festa.

A svolgere un ruolo cruciale nel cerimoniale c’è l’animale, in una forma che la comunità definisce propriamente di cooperazione (“gli animali ci aiutano a festeggiare il nostro Santo”). Questi animali sono rispettati e onorati come facenti parte integrante del cerimoniale sacro e le cure che vengono profuse per la loro preparazione, nei mesi precedenti sono il segno di una attenzione speciale verso il loro benessere e la costruzione di un rapporto di intesa e mutua comprensione con chi li gestirà. Questa attività che spesso inizia a partire da marzo e dura anche fino a 8 settimane.

La festa, come vuole la tradizione, si vive anche a tavola, anche se non ci sono veri e propri piatti tipici: il pranzo del 13 giugno è consumato nelle case o nei fondi su strada delle famiglie proprietarie dei carri. È un pranzo abbondante e ricco, molto vario e con abbondanti libagioni.

Il panorama sonoro della festa è arricchito dal canto della Carregna: un canto accompagnato dal suono della fisarmonica spessa, di carattere monodico e modulare che inneggia al Santo patrono. Forte è la presenza sonora sia delle campane così come del muggire degli animali e dello scalpiccio degli zoccoli dei bovini. La processione si conclude in una grande piazza dove si svolge un’asta dei beni in genere agricoli e pastorali raccolti nelle settimane precedenti durante le attività di questua che precedono e preparano i cerimoniali in onore di Sant’Antonio.

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